Cambio di stagione e difese immunitarie

Prepararsi per l'arrivo dell'autunno

Settembre, così come tutti i mesi a cavallo del cambio di stagione, è un dei periodi più impegnativi dal punto di vista psicofisico.

Cambio di stagione: perché è critico?
In Settembre, quasi per tutti, le vacanze sono ormai finite o, addirittura, un lontano ricordo ed è necessario riprendere abbastanza rapidamente i ritmi di studio e di lavoro abituali. È esperienza comune che questo contrasto può generare irritazione, nervosismo, insofferenza e, in definitiva, stress.

Nel frattempo, le temperature iniziano a calare, soprattutto di sera, durante la notte e al mattino, richiedendo un corrispondente riassestamento del metabolismo energetico, mentre molti microrganismi patogeni amanti del freddo iniziano a diffondersi nell’ambiente con maggiore efficienza e a diventare più aggressivi.

Ciò aumenta nettamente la probabilità di contrarre raffreddore, tosse, mal di gola, mal di testa, influenza e tutto un ampio ventaglio di sindromi parainfluenzali un po’ più lievi, ma non certo meno spiacevoli.

Evitare di esporsi ai colpi d’aria e agli sbalzi di temperatura tipici di questo periodo dell’anno e avere l’accortezza di vestirsi usando un abbigliamento adatto, utilizzando la ben nota strategia “a cipolla”, per non sudare durante il giorno, quando fa ancora caldo, e non rabbrividire quando inizia a imbrunire, aiuta a non stressare troppo l’organismo sul piano termico.
Influenza di settembre e influenza intestinale
Febbre, raffreddore, mal di testa e dolori alle ossa nel mese di settembre, di solito, sono i sintomi classici di una patologia para-influenzale, causata da virus meno aggressivi.

Si deve sapere, infatti, che in Italia e, più in generale, in Europa e in tutto l’emisfero settentrionale, i virus influenzali stagionali cominciano a diffondersi soltanto nella prima metà di ottobre.

Oltre ai classici malanni di stagione di tipo respiratorio, nei mesi di settembre e ottobre tendono a colpire abbastanza spesso i virus intestinali: un ampio gruppo di microrganismi patogeni, responsabili di quella che viene chiamata "influenza intestinale", anche se ha cause e implicazioni ben diverse da quelle dell’influenza stagionale.

I principali responsabili dell’influenza intestinale sono i rotavirus e i loro principali bersagli sono i bambini, mentre gli adulti vengono aggrediti da virus intestinali di questo tipo abbastanza raramente.

L’influenza intestinale è simile ad una lieve forma influenzale classica, ma in generale la sua manifestazione chiave (punto di riferimento per la diagnosi da parte del medico o del pediatra oppure, in caso i primi due non siano reperibili, della guardia medica) consiste in una gastroenterite caratterizzata diarrea, crampi addominali, inappetenza e nausea (talvolta anche vomito).

Di solito, l’influenza intestinale si risolve da sola nell’arco di qualche giorno.
La principale avvertenza da considerare riguarda l’idratazione e la somministrazione di sali minerali per reintegrare quelli persi con le feci.

Va ricordato che l’influenza e le sindromi parainfluenzali sono malattie virali contro le quali non esistono farmaci realmente efficaci.

I farmaci antivirali disponibili permettono di accelerare leggermente la guarigione e ridurre la severità della malattia, ma non costituiscono una "cura" vera e propria, mentre le medicine di norma usate in caso di febbre e influenza (acido acetilsalicilico, paracetamolo, farmaci antinfiammatori non steroidei) costituiscono rimedi sintomatici.

In caso di comune influenza gli antibiotici non hanno utilità e anzi contribuiscono ad indebolire ulteriormente l’organismo.

Esiste poi la possibilità di sottoporsi al vaccino antinfluenzale, raccomandato dal Ministero della salute ad alcune categorie a rischio (come per esempio gli ultrasessantacinquenni e le donne in gravidanza) per proteggersi con sicurezza durante la stagione invernale dai virus influenzali. La composizione del vaccino viene stabilita ogni anno sulla base del monitoraggio epidemiologico effettuato a livello globale dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nella primavera-estate precedenti.

Alimentazione consigliata
Gli alimenti da preferire per fare il pieno di elementi essenziali utili per il sistema immunitario sono la frutta e le verdure fresche e di stagione, che devono essere consumate preferibilmente crude, poco dopo l’acquisto e subito dopo la preparazione, poiché con il caldo della cottura, il passare del tempo dopo il raccolto e l’esposizione alla luce e all’aria si impoveriscono notevolmente dal punto di vista nutrizionale.

I principali micronutrienti da assumere in abbondanza durante i mesi autunnali e invernali sono le vitamine C, E e A: tutte sostanze caratterizzate da una spiccata attività antiossidante.

In settembre-ottobre, la vitamina C si può assumere soprattutto attraverso frutta e verdure di stagione come uva, fichi, agrumi (ma anche fragole, frutti di bosco, kiwi ecc.), peperoni, broccoli, cavoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, piselli, spinaci e patate (ma anche pomodori e concentrato di pomodoro).

La vitamina E si trova, invece, soprattutto negli oli vegetali (di oliva, di semi, di girasole, di soia ecc.), nella frutta secca (mandorle, nocciole, arachidi).

La vitamina A si trova in alimenti di origine animale come latte, formaggi, burro, uova, fegato di animali, pesci grassi dei mari del Nord (salmone, sgombro, aringhe ecc.), anguille oppure dalla frutta e dalle verdure giallo-arancio (mandarini, arance, zucche, peperoni, pomodori, papaya, mango ecc.) e da ortaggi verde scuro (spinaci, broccoletti, bietole, tarassaco, prezzemolo, basilico, rucola e altre insalate).

Sul fronte dei minerali, quello cui la ricerca immunologica e le scienze nutrizionali hanno riconosciuto un effetto a livello di sistema immunitario è lo zinco. Ne contengono buone quantità le ostriche, il granchio, l’aragosta, il pesce azzurro, la crusca di grano, le uova, i fagioli, i ceci, i piselli, la carne di manzo, maiale e pollo, i pistacchi, le mandorle; poco i latticini (formaggio, yogurt e latte) e gli alimenti di origine vegetale.

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